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Paese cataro, Provenza e Costa Brava

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Paese cataro, Provenza e Costa Brava

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Per le vacanze estive 2010 abbiamo scelto un viaggio in auto che ci porti a visitare quella affascinante regione d’Europa a cavallo fra Spagna e Francia.
Il tragitto da Roma è un po’ troppo lungo e così decidiamo di prenotare il traghetto Civitavecchia – Barcellona.
Partiamo subito dopo ferragosto, cabina quadrupla esterna per l’andata, junior suite per il ritorno; il semplice passaggio ponte o le poltrone sarebbero costate molto meno, è vero, ma dopo aver lavorato sodo tutto l’anno preferiamo investire qualcosa in più per avere un maggior comfort.
La traversata scorre tranquilla, il mare è una tavola, per fortuna e così trascorriamo la serata fra il pianobar e il piccolo casinò di bordo, i ragazzi si attardano in discoteca.
[LEFT]La mattina, dopo aver consumato la colazione in uno dei numerosi bar di bordo, la trascorriamo sul ponte, crogiolandoci al sole.

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[LEFT]17 Agosto Arriviamo a Barcellona alle 18 e subito ci mettiamo in viaggio alla volta di Carcassonne, in Francia, dove arriviamo, grazie alle dritte del navigatore, dopo circa due ore di ottima strada che segue la linea costiera, bordeggiando grandi lagune e graziosi paesini. Il passaggio della frontiera, ai piedi dei Pirenei, è suggestivo: come non rammentare le gesta dei valorosi Paladini, raffigurati in alcuni giganteschi bassorilievi ai lati della strada, studiate tanti anni fa, ahimè, sui banchi del Liceo?[/LEFT]
[LEFT]L’albergo di Carcassonne è il Campanile che gode di ottime recensioni da parte dei viaggiatori, prenotato al ridicolo prezzo di 50 euro a camera/ notte solo pernottamento. Il Campanile è situato nella zona commerciale della splendida cittadina, vicina ad un ipermercato e ad altri esercizi commerciali tra i quali l’onnipresente MacDonald. Le camere sono grandi con mobilio nuovissimo e curato nei dettagli, di design, oserei dire; i bagni con enormi cabine doccia e specchi di cortesia, sono immacolati, così come gli spazi comuni caratterizzati da una originale e gradevole decorazione. Il personale è professionale e gentile ma il fatto di parlare Francese di sicuro avrà aumentato la dose di sorrisi dal momento che alla reception parlano Spagnolo, Inglese ma di Italiano neanche una parola! :ok: [/LEFT]
[LEFT]La colazione è buona ed abbondante, con una vasta scelta di dolce e salato, cereali, frutta e succhi, i prezzi non sono eccessivi, così come quelli del ristorante ed infatti abbiamo cenato in albergo due sere su tre, la terza sera l’ha spuntata MacDonald![/LEFT]
[LEFT]La cittadella medievale dista 10 minuti a piedi oppure 2 in macchina, appena fuori dai bastioni ci sono dei comodissimi parcheggi.[/LEFT]
[LEFT]Cinta da un duplice giro di mura ancora intatte e coronata da 53 torri, la cittadella di Carcassonne dopo essere stata a lungo una fortezza catara, era diventata un avamposto reale, per controllare le mosse degli eretici e dei feudatari ribelli Subì alterne fortune sino ad essere abbandonata nel XVII secolo. [/LEFT]
[LEFT]Riscoperta nel XIX sec, fu sottoposta a restauro non esattamente filologico da Viollet Le Duc, architetto reale, il quale fece erigere su ogni torrione i caratteristici tetti simili a cappelli di fata che ancora oggi contraddistinguono la cité.:photo:[/LEFT]
[LEFT]Oggi Carcassonne, dichiarata nel 1997 patrimonio dell’UNESCO, è una specie di Disneyland medievale, le sue pittoresche stradine sono zeppe di botteghe che vendono erbe aromatiche e profumi, saponi e candele, biancheria e miele aromatizzato e ristorantini ed una folla di turisti “mordi e fuggi“ imperversano sui bastioni e sui camminamenti di ronda. Ma al calar della sera, le ombre ed il silenzio finalmente restituiscono al villaggio il suo fascino antico. E’ il momento perfetto per perdersi fra i vicoli o per sedersi a gustare un’ottima cassoulet in un ristorante, al fresco, sotto gli alberi di una piazzetta.[/LEFT]
[LEFT]Abbiamo visitato la cittadella sia di giorno, seguendo il giro delle mura e visitando il palazzo dei Signori di Carcassonne, che di sera, per godere delle romantiche suggestioni notturne offerte da questo luogo fatato.[/LEFT]
[LEFT]Altra tappa di questo nostro viaggio nel paese cataro è stata Albi, che abbiamo raggiunto facilmente da Carcassonne per visitare l’imponente Cattedrale di Santa Cecilia, chiesa-fortezza eretta da Santa romana Chiesa nel cuore dell’eresia albigese; eresia che fu, naturalmente, estirpata a suon di occupazioni militari, seguite da saccheggi, incendi e roghi di catari di ogni età. [/LEFT]
[LEFT]La chiesa, costruita in mattoni, è impressionante, sia per le dimensioni che per lo spessore delle sue mura, posizionata com’è a presidiare il fiume Tarn dall’alto della collina, proprio come una fortezza. [/LEFT]
[LEFT]Albi dette i natali a Toulouse Lautrec e a fianco della cattedrale si può visitare il museo a lui dedicato.

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[LEFT]20 Agosto Dopo tre giorni trascorsi a Carcassonne e dintorni ci siamo messi in viaggio alla volta di Avignone, la città dei Papi, non prima di aver visitato le sponde del Canal du Midì, dove allegre famigliole, a bordo delle loro imbarcazioni, le peniches, manovravano per passare le chiuse, che permettono di navigare su questo corso d’acqua dal Mediterraneo all’Atlantico. Credo che sia una bella esperienza da fare con la famiglia o con un gruppo di amici. [/LEFT]
[LEFT]Ad Avignone abbiamo prenotato in un Novotel posto poco fuori dal centro città, tramite il sito Accor. L’albergo ricorda come struttura i motel americani, ad un solo piano, pianta ad “U”, giardini, grandi spazi di parcheggio e gradevole piscina al centro. Adesso si chiama ALL SEASONS ed è stato rinnovato. L’ho scelto proprio per la piscina, così da poterci rilassare al fresco al ritorno dalle escursioni: la temperatura ad Avignone ed in genere in Provenza, è più afosa che a Carcassonne. Abbiamo scelto una stanza familiare quadrupla, pagandola ad un prezzo ragionevole perchè abbiamo ottenuto sul sito una tariffa pre-pagata non modificabile, rinunciando alla colazione che qui è veramente cara, a nostro parere. D’altronde la mattina basta organizzarsi e raggiungere il gigantesco centro commerciale con ipermercato situato a neanche un chilometro dall’albergo: “4 cafés au lait et 4 croissants à emporter, s’il vous plait! “, si riporta tutto in albergo ed ecco risparmiati tanti bei soldini![/LEFT]
[LEFT]Avignone è davvero graziosa, il Palazzo dei Papi è austero ed imponente; adesso si possono visitare tante sale in più rispetto a 20 anni fa, quando approdammo qui dopo un viaggio da tregenda in pullman. [/LEFT]
[LEFT]E’ stato estremamente piacevole perdersi tra le stradine della città e fermarsi a bere qualcosa a Place de l’horologe, osservando il passeggio cittadino; ho anche trovato, grazie alla mitica Lonely, una efficiente lavanderia a gettoni, proprio in centro, dove ho rinfrescato tutta la biancheria mentre il resto della famiglia faceva il giro della città con il trenino che parte dalla piazza del Palazzo dei Papi.[/LEFT]
[LEFT]Avignone è stata la base per visitare altre attrazioni della Provenza: abbiamo passeggiato sugli archi del Pont du Gard, antico acquedotto e mirabile esempio di perizia ingegneristica degli antichi romani ( “ah Asterix!!… tiè! “ Firmato S.P.Q.R .) :-P e lungo le pittoresche e tranquille stradine di S. Remy de Provence, città natale di Nostradamus, indovino di re e regine, nato in una casa modesta e piccolissima. Qui a S. Remy Vincent Van Gogh visse, chiuso in manicomio, i giorni della follia creativa e dipinse “ Notte stellata”, capolavoro caratterizzato dal tratto vorticoso della pennellata e dall’esplosione violenta dei colori: possiamo intuire facilmente tutta la sua sofferenza. Probabilmente per questa facilità di lettura è, oggi, uno degli autori più amati.[/LEFT]
[LEFT]Abbiamo percorso le tortuose strade che si inerpicano sulle Alpilles ricoperte da folte pinete, per raggiungere Les Baux de Provence, villaggio arroccato su uno sperone di roccia, dal quale si ammira un paesaggio mozzafiato e da dove anticamente i Conti di Provenza controllavano i movimenti a fondo valle.[/LEFT]
[LEFT]Tolosa, città universitaria e sede dell’azienda aerospaziale Airbus, posta sulla Garonna non ci ha entusiasmato, l’abbiamo trovata caotica e forse anche un po’ sporca.[/LEFT]
[LEFT]Durante queste escursioni ci siamo organizzati con panini e spuntini vari, acquistati ogni mattina prima di partire nel supermercato “Geant” posto alle spalle del Novotel, che abbiamo conservato grazie al frigo portatile collocato nel bagagliaio dell’auto.

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[LEFT]24 Agosto Dopo quattro notti in Provenza ci siamo nuovamente diretti verso il confine spagnolo per trascorrere l’ultima settimana di vacanza al mare, in Costa Brava.[/LEFT]
[LEFT]Questa destinazione offre ogni tipo di sistemazione, dall’hotel 5 stelle lusso ai residence per famiglie, il mare è in alcuni tratti molto bello perché la costa alterna zone rocciose, caratterizzate da deliziose calette ombreggiate dalle pinete che arrivano a lambire l’acqua, ad ampi tratti di spiaggia. In questa zona della Spagna le spiagge sono pubbliche, ci si può accomodare dappertutto con il proprio ombrellone oppure affittarlo. Un ombrellone e due sdraio costano 10 euro. [/LEFT]
[LEFT]Abbiamo soggiornato a platìa S.Pol, nel comune di San Feliu, dove il mare ha proprio le caratteristiche di cui vi ho appena detto. La grande spiaggia di San Pol è incastonata fra due promontori sui quali si arroccano, in special modo su quello denominato S’Agarò, ville fantasmagoriche risalenti ad inizio del secolo scorso.[/LEFT]
[LEFT]L’albergo prescelto è il Barcarola, a 50 m. dalla riva, stanze enormi con ampio balcone, frigobar, a/c, televisione e bagni nuovi e immacolati, dotati sia di vasca che di cabina doccia, arredamento curato e piacevole a 140 euro inclusa la colazione che è deliziosa, varia e abbondante. Il tutto prenotato tramite Booking com.[/LEFT]
[LEFT]La sistemazione B&B è quella che preferiamo, perché una buona colazione inclusa nel prezzo della camera consente di consumare un pranzo leggero e quando si viaggia in 4 o 5 persone come noi bisogna tenere d’occhio il budget.[/LEFT]
[LEFT]Abbiamo alternato la vita da spiaggia, resa abbastanza ardua dal sole ardente e dalla temperatura dell’acqua del mare talmente gelida che, a parer mio, e non sono un tipo freddoloso, non arrivava a 20 gradi, alle visite dei paesi vicini; Tossa con il suo imponente castello medievale a picco sul mare, Lloret, ricca di locali e discoteche e con le splendide spiagge di Santa Cristina e Fenals, la deliziosa Calella de Palafrugell che rappresenta il tipico, pittoresco villaggio di pescatori e Cadaques, meta delle vacanze di Dali e Picasso, raggiunta dopo un infinito numero di curve e tornanti strizza-stomaco. Molti di questi paesi sono raggiungibili via mare con un servizio di battelli che tocca le spiagge più frequentate.[/LEFT]
[LEFT]Da non perdere il museo Dalì a Figueres, un originalissimo vero e proprio tempio eretto dall’artista per celebrare la sua creatività geniale.[/LEFT]
[LEFT]Inutile aggiungere che abbiamo cenato quasi sempre con paella a gogò e bevuto sangria, ottima quella di cava, fatta cioè con lo spumante consumata ben ghiacciata.

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[LEFT]30 Agosto Le vacanze sono terminate con un’ultima giornata trascorsa a Barcellona prima dell’imbarco per Civitavecchia. Passeggiata sul Paseo de Gracia per rivedere le meravigliose costruzioni ideate da Gaudì e visita all’acquario nella zona del porto, il tutto coronato da una mega tapas che ha sostituito il pranzo. L’abitudine tutta spagnola delle tapas è una vera delizia e ogni volta che siamo in Spagna ci adeguiamo subito alle tradizioni iberiche.[/LEFT]
[LEFT]Il traghetto ha lasciato il molo in tarda serata, a causa di uno sciopero dei portuali ma siamo arrivati a Civitavecchia con solo 40 minuti di ritardo, per ricominciare con la solita routine…[/LEFT]
[LEFT]Al prossimo viaggio![/LEFT]


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